Nel 1369 Francesco Petrarca si trasferì nel paese di Arquà , forse perché il paesaggio gli ricordava quello toscano a lui caro, e vi trascorse gli ultimi anni della sua vita. L’edificio gli venne donato dall’amico Francesco I da Carrara, signore di Padova. Il Petrarca decise di restaurare l’immobile, seguendo personalmente i lavori: fece unire i due corpi di fabbrica esistenti e adibì la parte inferiore della casa ad abitazione per sé e i suoi familiari, mentre il piano superiore fu destinato alla servitù. Il poeta si dedicò con cura all’abbellimento e alla decorazione del proprio studiolo, così come al giardino innanzi alla casa e al brolo sul retro, in cui amava trascorrere gran parte della giornata. L’edificio conserva abbastanza fedelmente la fisionomia trecentesca, nonostante le ristrutturazioni avviate dai diversi proprietari che si succedettero dopo la morte del poeta, avvenuta nel 1374: passata subito in mano al genero Francescuolo da Brossura, la casa divenne poi di proprietà di alcune famiglie veneziane, per essere infine donata dal Cardinale Silvestri al Comune di Padova nel 1875, con la clausola di non concedere a nessuno di abitarvi. Le modifiche più rilevanti all’immobile furono apportate alla metà del Cinquecento, con l’aggiunta della loggetta a due archi, della scala esterna per accedere al primo piano e di parte della decorazione ad affresco con soggetti celebrativi del poeta e delle sue opere. Già meta in antico di pellegrinaggio, la casa è ora un museo in cui si possono ammirare lo studiolo, la libreria e alcuni cimeli del Petrarca, come la sua sedia o la leggendaria gatta imbalsamata.
Casa del Petrarca
Via Valleselle, 5 ARQUA' PETRARCA
Lat. 45.270137 Long. 11.716326