La Chiesa di San Sabino viene citata già in alcuni documenti risalenti al 1077 ma dell’edificio originario non rimane più nulla e quello attualmente visibile è il frutto di una serie di interventi di ricostruzione e restauro effettuati tra il XVII e il XVIII secolo.
La chiesa è affiancata da una torre campanaria in stile romanico, probabilmente costruita al di sopra di una precedente struttura fortificata (da cui deriverebbe il toponimo “Turricula”, da cui “Torreglia”). Ubicata sul Colle della Mira, la chiesa e la relativa torre sono infatti collocate in un punto da cui, ora come allora, è possibile dominare questo settore del comprensorio collinare.
Nel Duecento l’antica chiesa dipendeva dalla vicina pieve di Luvigliano ma successivamente divenne parrocchiale autonoma. Nel XVII secolo l’edificio venne completamente ricostruito e nel 1765 venne restaurato grazie all’intervento finanziario del letterato Jacopo Facciolati, originario proprio di Torreglia.
Lo stile barocco dell’edificio è esemplificato dall’architrave “spezzato” ornato da statue di San Sabino tra due angeli, dall’altare maggiore con tabernacolo marmoreo e dalla pala raffigurante la Vergine in trono tra due Santi. I due altari laterali sono dedicati alla Madonna del Rosario e ai Santi Rocco e Sebastiano, protettori dalla peste.
All’interno dell’edificio, lungo il muro nord della navata, si trova il monumento funebre di Giuseppe Barbieri, monaco di Praglia e illustre letterato vissuto per molti anni a Torreglia, mentre una lapide posta in fondo alla chiesa ricorda il linguista e scrittore Niccolò Tommaseo.