Sebbene la villa sia stata costruita solo nel Seicento, sono note preesistenze alto medioevali riconducibili all’XI secolo che insistevano sullo stesso sito: alla torre di guardia, fatta erigere dai Maltraverso lungo la strada romana che attraversa i Colli Euganei, si sostituisce, sotto i Camposampiero, una residenza che trasforma il precedente castelletto.
Sul finire del Seicento la famiglia Rosa, nuova proprietaria, diede avvio ai lavori di sistemazione e restauro dell’edificio, articolato in più corpi: la villa padronale, la foresteria (con scuderie e abitazione del custode), il porticato, la cantina e la chiesetta. Il corpo padronale, a pianta rettangolare, si eleva per tre piani fuori terra e l’apparato decorativo della facciata è arricchito da tre statue sul timpano, più due sugli spigoli estremi del tetto. Gli interni sono abbelliti con cicli di affreschi recanti immagini a carattere religioso e figure allegoriche di tipo mitologico. La foresteria, che sorge in aderenza al corpo principale sul fianco est, è a due piani; parimenti aperto verso est è l’oratorio dedicato all’Assunta, con all’interno una ricca decorazione ad affresco e in stucco, attribuita ad Andrea Celesti e a un frescante tardo seicentesco, raffigurante motivi vegetali, cherubini, busti di Santi e stemma famigliare. A ovest della strada, il complesso è chiuso da portali in ferro battuto sorretti da pilastri bugnati e sormontati da statue; oltre la strada si apre il grande brolo cui si accede attraverso un altro bel cancello tra pilastri.