I lacerti murari dell’abside esagonale dell’antica chiesa di Santa Maria di Quarta, databili al XIII secolo, sono gli unici resti archeologici oggi visibili. In quest’area sono tuttavia emersi numerosi reperti riferibili a epoca romana (quali laterizi, embrici, ceramica e un’iscrizione), ma anche manufatti databili al Bronzo Antico; tuttavia non sono mai state condotte indagini archeologiche approfondite, finalizzate alla comprensione delle modalità di insediamento umano nell’area.
L’esistenza a Quarta di una chiesa dedicata a Santa Maria è testimoniata già da un documento datato all’878 d.C. Nel XIII secolo accanto alla chiesa venne costruito un monastero, dipendente dai monaci benedettini di Padova, attorno al quale si formò il comune rurale di Quarta. Nel corso del secolo successivo, guerre, epidemie e alluvioni portarono all’abbandono definitivo dell’edificio.
Nel 1513 l’area passò al monastero femminile di San Giorgio a Padova, che mantenne la proprietà e la gestione dei terreni agricoli fino al 1806.