La villa venne fatta costruire da Bartolomeo Selvatico nel 1593 ma il progetto fu portato a termine solamente attorno alla seconda metà del secolo successivo, grazie soprattutto agli sforzi di Benedetto Selvatico, che fece realizzare la monumentale scalinata d’accesso con i suoi 140 gradini (opera di Tomio Sforzan) e le decorazioni scultoree (opera di Girolamo Albanese) del giardino, delle fontane e della scalinata stessa. L’edificio è ubicato sulla sommità di una piccola collina, nota sin dal Medioevo come “colle della Stufa” per la presenza di una grotta sfruttata per le cure termali. L’edificio, a pianta cruciforme, si sviluppa su tre piani ed è caratterizzato dalla presenza di quattro torri angolari merlate, una grande cupola centrale rivestita in piombo e una facciata in stile palladiano. Attorno alla metà del Seicento, Luca Ferrari affrescò gli interni del Salone Nobile, l’ambiente probabilmente più sontuoso di tutto l’edificio, in cui peraltro è possibile ammirare anche una tela del Varotari (detto il Padovanino), raffigurante la Gloria dei Selvatico. Nell’Ottocento all’architetto veneziano Giuseppe Jappelli venne commissionata la sistemazione del grande parco della villa, in cui vennero realizzate serre, fontane e laghetti termali.
Villa Selvatico Sartori
Viale Sant’Elena, 36 BATTAGLIA TERME
Lat. 45.284218 Long. 11.776964