In epoca romana come ai nostri giorni, Montegrotto era rinomata per le proprietà curative delle sue acque, sfruttate per l’alimentazione di piscine e vasche termali di impianti pubblici e privati. All’interno di quest’area archeologica si conservano i resti di parte di un impianto termale realizzato probabilmente in età augustea (metà del I secolo a.C.) e frequentato fino al III secolo d.C. Si possono in particolare osservare tre grandi vasche (con planimetria e dimensioni differenti) e le tracce del complesso sistema di adduzione delle acque, che prevedeva, oltre allo sfruttamento di semplici canalette realizzate in muratura e copertura laterizia, anche l’utilizzo di una ruota idraulica per il pescaggio e la movimentazione dell’acqua termale. Nell’area sono inoltre visibili i resti di altri edifici annessi all’impianto: una piccola struttura di servizio, dubbiamente interpretata come apodyterium (spogliatoio), un grande edificio dalla planimetria piuttosto articolata, di funzione incerta, e un piccolo teatro-odeon, utilizzato in antico per rappresentazioni teatrali, musicali e mimi. Tutte le strutture si conservano solo a livello di fondazione a causa degli spogli subiti in epoca post antica e dei saccheggi seguiti agli sterri sette-ottocenteschi. I preziosi marmi colorati e le sculture che dovevano rivestire e decorare gli ambienti sono stati infatti completamente asportati: nel caso della piscina circolare, restano oggi visibili nella malta di allettamento solamente le impronte in negativo delle lastre di rivestimento del fondo della vasca.
Area archeologica di Viale Stazione, Via degli Scavi
Via Scavi, 14 MONTEGROTTO TERME
Lat. 45.330064 Long. 11.791294