Villa Cesarotti è un grande complesso seicentesco fatto costruire dall’omonima famiglia padovana, che in origine doveva comprendere, oltre a lussuosi ambienti residenziali, anche una barchessa, una serie di ambienti rustici (stalla, granaio, forno, pozzo, ecc.) e un ampio giardino. Nel 1781 la proprietà passò a Melchiorre Cesarotti, abate, letterato, filologo e traduttore vissuto tra il 1730 e il 1808. Egli fece abbellire la villa con pitture e sculture, si occupò dell’allestimento del Museo Selvaggianesco con esposizione di reperti fossili e naturalistici, e progettò il parco facendo realizzare un boschetto funebre con statue, iscrizioni e addirittura una piccola grotta artificiale.
Nel corso del Novecento la villa venne visitata da illustri personaggi del panorama europeo, tra i quali Madame de Stael, Isabella Teotochi Albrizzi, Alfieri, Ippolito Pindemonte e probabilmente Foscolo. Dell’originario impianto cesarottiano oggi non rimane purtroppo quasi nulla.