Quella molitoria ha sempre rappresentato, per il borgo di Pontemanco, un’attività di primaria importanza e l’esistenza di mulini è documentata sin dal XIV secolo. Dopo aver posto fine al dominio dei Carraresi, la Repubblica di Venezia nel 1405 si impossessò di tutti i loro beni e ne mise all’asta le proprietà . I mulini furono così acquistati dalle famiglie veneziane dei Morosini e dei Corner. Sotto la dominazione veneziana l’attività molitoria nel borgo crebbe notevolmente e, nel 1539, le ruote avevano complessivamente raggiunto il numero di 12. La famiglia proprietaria, all’epoca, era quella dei Pasqualigo, che nel borgo aveva fatto costruire anche una propria villa con annesso oratorio. Un ulteriore aumento dell’attività si registrò nel 1798 quando la famiglia Grimani Giustinian fece installare altri due mulini in pietra e si adoperò per la regimentazione idraulica del Canale Biancolino. L’attività continuò fino all’avvento dell’era industriale, che comportò la cessazione d’uso delle strutture. Uno degli antichi mulini (l’unico sopravvissuto) è stato recentemente restaurato e i locali originari ospitano l’attuale Caffè Zhivago: il pavimento trasparente permette di vedere gli spazi un tempo dedicati all’attività molitoria.
Mulino di Pontemanco
Via Pontemanco 104/106 DUE CARRARE
Lat. 45.293947 Long. 11.836094