La villa, affacciata sulla strada che collega Cittadella a Padova, venne ristrutturata nella metà del Seicento dalla famiglia Nave, che la abitava ormai da più di un secolo, in occasione del conferimento del titolo nobiliare per mano della Repubblica di Venezia. In quegli anni venne anche costruito l’annesso oratorio dedicato al Salvatore, sul sito di un precedente ospizio. Il complesso venne ulteriormente ampliato e rielaborato nel Settecento e nel secolo successivo dalle diverse famiglie che ne vennero in possesso.
La villa si articola in un corpo centrale a pianta quadrata, collegato a due lunghe ali provviste di torrette merlate. Verso la strada gli edifici circondano e definiscono lo spazio del giardino, chiuso dalla recinzione che si apre, in corrispondenza del portale d’ingresso, in una cancellata sorretta da pilastri sormontati da statue. In corrispondenza degli spigoli dell’edificio e dei setti portanti, quattro sculture impreziosiscono la decorazione architettonica della facciata.
La chiesa, di impianto neopalladiano in pietra bianca e marmo di Verona, è probabilmente da attribuire all’architetto Antonio Gaspari. La decorazione interna è un raffinato esempio di decorazione scultorea e pittorica del tardo Seicento: gli affreschi, tra i quali spicca quello raffigurante l’Ascensione, sono attribuibili all’artista francese Louis Dorigny, mentre i marmi e i busti (recanti le effigi dei Dodici Apostoli) sono da ricondurre alla scuola del pittore fiammingo Giusto Le Court.