Benché il complesso sia frutto di un’originaria progettazione settecentesca, i volumi che oggi lo compongono sono il risultato di successivi ampliamenti, riadattamenti, ricostruzioni, restauri e riammodernamenti.
La critica ha suggerito la possibilità che la villa sia sorta su un sito fortificato risalente al XV secolo. Nel XVI secolo, a seguito di frequenti e rovinose esondazioni, la Repubblica di Venezia diede avvio, su incitamento della popolazione, a un’opera di bonifica che sanificò le zone impaludate e rese possibile la messa a coltura dei terreni circostanti.
Il complesso si sviluppa lungo l’asse est-ovest con, in successione, il magazzino, le scuderie (costruite tra il 1600 e il 1700 e in origine distaccate dal corpo dell’abitazione), la villa vera e propria, le adiacenze, i granai e il porticato; ortogonalmente a questi volumi si ergono i resti della serra e la cosiddetta “fabbrica delle foglie”, ossia la casa del custode. La villa è preceduta dal giardino settecentesco, abbellito al centro da una grande aiuola ellittica e da vialetti che conducono al cancello del cortile prossimo all’ingresso dell’abitazione; sul lato sinistro del giardino corre un lungo muro, scandito da pilastri merlati.
La villa mostra in pianta il classico schema tripartito, con salone passante; alla metà del Settecento le soffitte vennero trasformate in locali abitabili, producendo così un significativo cambio del prospetto originario. Al piano terra è presente un portale archivoltato, mentre al piano superiore si apre una trifora balconata, con una doppia coppia di portefinestre architravate che affiancano la foratura archivoltata centrale; il secondo piano è illuminato da finestre quadrate. A coronamento dell’edificio è un timpano curvilineo, sormontato a sua volta da statue su piedistallo. La facciata posteriore, aperta verso l’antico brolo, differisce da quella frontale soprattutto per la presenza di alti camini con comignolo a torretta.