La Chiesa di Santa Maria dell’Anconese venne probabilmente costruita attorno all’VIII secolo d.C.
In assenza di documentazione scritta, l’antichità della sua fondazione è testimoniata dalla presenza di alcuni elementi planimetrico-architettonici che si sono mantenuti fino a oggi, nonostante i diversi interventi di restauro cui l’edificio è stato sottoposto nel corso dei secoli. La pianta a navata unica dotata di un’abside centrale e due profonde nicchie laterali, infatti, è tipica delle chiese altomedievali di VII-X secolo. La presenza di lesene disposte a distanza regolare sui perimetrali lunghi esterni dell’edificio richiama poi, in modo piuttosto evidente, l’architettura ravennate di quello stesso periodo. La titolazione a Maria dell’Anconese (dal termine di origine greca “icona” = immagine sacra), infine, può essere messa in connessione con la lotta iconoclasta che aveva diviso la Chiesa Cristiana proprio nell’VIII secolo d.C. e che era terminata con la proclamazione della legittimità del culto delle immagini. Dopo essere diventata la cappella di un convento di suore benedettine, la chiesa venne totalmente abbandonata e parte del materiale edilizio venne reimpiegato nella realizzazione dell’Abbazia di Carceri. Alla fine del Quattrocento, grazie alle generose offerte dei fedeli, venne avviato il restauro della struttura. Un secondo intervento fu invece promosso attorno alla fine del Seicento.
Attualmente presso Santa Maria dell’Anconese sono ospitate le Suore Serve di Maria Riparatrice.