La villa sorge in località Torre di Burri, dove in epoca medievale era stato eretto un torrione posto in difesa strategica del punto d’incontro del Tergola, del Vandura e del Muson dei Sassi. Appartenuta alla famiglia Burri per qualche tempo, la torre venne distrutta dai Veneziani nel 1517.
Oltre alla villa padronale e agli annessi rustici, fa parte del complesso anche un oratorio: abbellito dal campanile, ha la facciata decorata da due lesene laterali che sostengono la trabeazione e il timpano.
La villa, caratterizzata dalla classica tripartizione della pianta, si articola su due piani (più le soffitte) e ha i fronti simmetrici (l’uno rivolto verso il fiume, l’altro verso la corte interna) scanditi da sette aperture tutte architravate: sono rettangolari quelle ai piani principali e quadrate quelle nel sottotetto. Fa eccezione la portafinestra che illumina il salone passante al piano nobile, archivoltata e aperta su un balcone in pietra. A coronamento dell’edificio è un frontone, abbellito da vasi acroteriali. I volumi rustici presenti all’interno della corte, ampliati e trasformati nel corso del tempo, hanno perduto i caratteri stilistici originari.