La villa nasce nel Cinquecento come “casa da stazio” per i soggiorni estivi della famiglia Badoer: i nobili veneziani sin dal Trecento possedevano infatti numerosi terreni nella campagna posta nell’area nord tra le Province di Padova e Venezia. L’edificio, a pianta rettangolare, era elevato su due piani e coperto da un tetto a doppio spiovente.
Il complesso venne poi sistemato e ampliato nel Settecento, con l’aggiunta di due ali laterali, leggermente arretrate, e con l’inserimento del loggiato timpanato su quello che divenne il fronte principale; al loggiato si accede attraverso due scale opposte a doppia rampa. All’interno, il salone centrale del piano nobile presenta un ricco ciclo di affreschi di scuola cinquecentesca, con raffigurazioni di battaglie della Serenissima sullo sfondo di isole dalmate, di cui probabilmente fu protagonista Marco Ruzzini, capitano di mare: due scene sono dedicate a un animato scontro navale; altre due immagini raffigurano il rientro delle navi, prima attraverso il mare, poi all’ingresso di Venezia; infine, dopo una scena di vita veneziana con una nobildonna che sale su una gondola, l’ultimo grande affresco restituisce l’immagine dell’approdo delle galee alla riva di Piazza S. Marco, con il capitano accolto dal Doge, da alcuni uomini di governo e dalla folla di nobili e popolani che osservano il bottino di guerra, composto da numerose casse traboccanti di oggetti preziosi.
Accanto alla villa, sul lato ovest, si trova l’oratorio intitolato a San Domenico, che oggi è divenuto un monumento dedicato ai caduti. Fu probabilmente fatto costruire da Domenico Ruzzini, podestà di Brescia nel 1620, e venne decorato da pitture ad affresco, forse eseguite dallo stesso artista che operò nella villa; attualmente le pareti sono ricoperte da intonaci policromi a marmorino a motivi geometrici, mentre le due pale eseguite per l’altare sono conservate in Villa Ruzzini.