La villa si presenta con un impianto costruttivo piuttosto semplice, tipico delle architetture tardo seicentesche, in cui sono tuttavia inseriti alcuni elementi ornamentali come i vasi acroteriali, le decorazioni sopra le finestre e le scale esterne a doppia rampa.
All’epoca, l’edificio era privo dell’alto argine che ora lo fronteggia e che ha portato alla creazione del ponticello a un’arcata come accesso diretto al primo piano.
Il piano nobile conserva solo parzialmente il ricco apparato decorativo ottocentesco, andato per lo più perduto durante un’alluvione: si sono salvati alcuni paesaggi in monocromo a tempera (raffiguranti i Colli Berici ed Euganei, con particolare importanza data ad Arquà Petrarca), attribuiti al pittore Marino Urbani.
Oltre alla villa, si annoverano anche una barchessa e un piccolo edificio in stile goticheggiante utilizzato come colombara; doveva essere inoltre presente pure una cappella privata, ora perduta.