Il complesso, di proprietà della famiglia Pegolotto, venne acquistato nella seconda metà del Seicento da Giovanni Battista Baglioni, che diede avvio a lavori di rimaneggiamento e ampliamento. La proprietà restò della famiglia Baglioni sino al XX secolo; durante la Seconda Guerra Mondiale l’edificio venne adibito a ospedale militare e, dopo essere caduto in forte degrado, venne restaurato nel 1970 divenendo poi sede del Comune di Massanzago.
Il grande complesso comprende la villa, la chiesetta, due barchesse e il muretto anteriore con aperture segnate da coppie di statue su piedistallo raffiguranti le quattro stagioni e al centro Apollo, Sole, Diana e Luna. La villa ha pianta rettangolare e si articola su due piani. Gli interni presentano una splendida decorazione ad affresco. Le pitture furono probabilmente commissionate dallo stesso Giovanni Battista Baglioni, che incaricò un ancor giovane Giambattista Tiepolo. Il pittore veneziano realizzò un ciclo in cui compaiono immagini legate al mito romano di Fetonte, mentre nel soffitto è raffigurato il Trionfo di Aurora. I vani al piano terra vennero probabilmente decorati in occasione delle nozze tra Paolo Baglioni ed Elena Diedo: qui l’artista, Antonio Zucchi (allievo di Fontebasso), affrontò il tema del variare delle stagioni e della bellezza della natura.
La chiesetta annessa al complesso presenta due semicolonne tuscaniche che racchiudono il portale, al di sopra del quale due angeli recano i simboli della Passione, mentre tre statue fanno da coronamento all’edificio sacro. All’interno è presente un altare settecentesco, abbellito dalle statue della Vergine con il Bambino e delle allegorie della Fede e della Prudenza.
Del giardino restano solo i due portali sormontati dalle statue di Ercole e Giove (detti “i pilastroni”) che chiudevano l’area a sud, due nicchioni a ridosso del palazzo e due cancellate.