La villa venne costruita a cavallo tra il 1600 e il 1700 su preesistenze cinquecentesche, di cui non rimangono tracce visibili. L’immobile è inserito all’interno di uno splendido e ampio parco di ben sei ettari, con adiacenze e oratorio, aperto direttamente sulla strada. La villa, con impianto planimetrico a “U”, è caratterizzata da un volume abitativo collegato alle barchesse poste in maniera perpendicolare rispetto alla strada, così da chiudere e definire lo spazio del giardino immediatamente prospiciente la villa stessa. Quest’area è abbellita da aiuole all’italiana, circondate da una bassa siepe di bosso, da quattro statue e da una fontana polilobata al centro; un lungo viale conduce alla cancellata monumentale d’ingresso.
Il corpo principale si eleva su due piani, più le soffitte, con la fronte scandita in sette assi forometrici; il portale d’ingresso archivoltato, al pian terreno, è affiancato da tre aperture simmetriche architravate e sormontate da una piccola specchiatura rettangolare. Tutto il pian terreno, quasi un ampio e poderoso zoccolo, è reso in bugnato e intonacato in marmorino: sormontato da statue nelle ali, è utilizzato come basamento delle alte semicolonne ioniche che scandiscono i due piani soprastanti del corpo abitativo; le ampie finestre del piano nobile, architravate, sono sormontate da un timpano triangolare abbellito da cornici a dentelli e decorato da tre statue acroteriali.
Gli interni restituiscono una splendida decorazione pittorica, eseguita da Giambattista Crosato tra il 1750 e il 1755, entro ricche partiture in stucco sui cartoni di Giuseppe Zais. Sul soffitto campeggia l’Olimpo, mentre alle pareti si susseguono scene tratte dalla vita e dalle gesta di Alessandro Magno. Il piccolo oratorio ripropone in facciata le imponenti semicolonne ioniche che sostengono il timpano triangolare decorato con una cornice a dentelli; nel retro del parco, tra alberi ad alto fusto, è inserita una peschiera.