Nel 2002, al primo piano del Chiostro del Cinquecento dell’Abbazia di Santa Maria delle Carceri è stato allestito il Museo della Civiltà Contadina. Al suo interno sono esposti attrezzi agricoli e oggetti d’uso quotidiano utilizzati dai contadini che, nei primi anni del Novecento, lavoravano nelle campagne circostanti. Nella prima sala espositiva si possono trovare alcuni pannelli che illustrano la storia dell’Abbazia, dalla fondazione da parte dei monaci agostiniani, fino al passaggio di proprietà alla famiglia bergamasca dei Conti Carminati. Altri pannelli raffigurano invece la giornata-tipo di un monaco all’interno dell’Abbazia. Seguono una serie di ambienti espositivi tra cui una sala dedicata ai lavori di semina dei campi, alla mietitura e alla raccolta, uno spazio in cui trovano posto gli attrezzi utilizzati nelle stalle e più in generale nei lavori che prevedevano lo sfruttamento degli animali, e una sala in cui si possono osservare gli utensili d’uso domestico (utilizzati in cucina, per il cucito, per il lavaggio degli indumenti, ecc.).
All’interno degli ambienti affacciati sul chiostro, si trovano le sale dedicate ad altri lavori e attività principali del tempo: la scuola e i giochi, la lavorazione della lana e della canapa, il calzolaio, il falegname e il fabbro.