I primi immobili che si impostano sui terreni acquisiti dalla famiglia Contarini nella zona di Valnogaredo si datano al XVI secolo; bruciati a seguito di un incendio e ricostruiti in stile lombardesco, i beni passarono in mano al doge Domenico II nel 1569. Agli inizi del XVIII secolo il complesso esistente (casa con stalle, granai, brolo, orto, cortivo) venne rimaneggiato e ampliato nei modi del tempo sotto il patronato di Domenico IV Contarini, cui si deve l’aggiunta di un giardino abbellito da statue e giochi d’acqua. Ampliamenti e abbellimenti continuarono poi nella metà del secolo, quando Giulio III fece decorare gli interni della villa con stucchi e affreschi. Nel 1800, estintasi ormai la dinastia Contarini, la proprietà passò di mano in mano fino a essere acquisita dalla famiglia Piva che ne curò il restauro negli anni Sessanta. La struttura della villa, regolare e simmetrica, è in uno stile Settecentesco sobrio e semplice che non lascia spazio alla sovrabbondanza barocca. In corrispondenza del salone passante, al piano nobile, l’illuminazione è garantita da una trifora, che si apre su un balcone in pietra a colonne. Verso il giardino si apre la barchessa, caratterizzata da arcate e finestrine soprastanti poste sull’asse mediano dei fornici. La decorazione degli interni del piano nobile, con stucchi e affreschi, è probabilmente da attribuirsi rispettivamente ad Andrea Urbani e a Jacopo Guarana. Le scene raffigurano giovani che giocano a mosca cieca, matrimonio di innamorati e feste campestri a cui si accompagnano figure allegoriche e decorazioni a finto stucco.
Villa Contarini, Rota, Piva
Via Fattorelle, 1 CINTO EUGANEO
Lat. 45.299473 Long. 11.660484