L’Abbazia di Santa Maria delle Carceri venne fondata attorno all’anno Mille dai monaci agostiniani della Chiesa di Santa Tecla di Este, che risanarono l’intera area, all’epoca occupata da vaste paludi insalubri. Nel corso dei secoli acquisirono molte proprietà, rendendo il monastero un punto di riferimento per tutti i pellegrini che, dal nord Europa, si mettevano in viaggio per Roma. Nel 1399 venne costruito una chiesa di dimensioni maggiori, a tre navate, in stile romanico. Poco meno di un decennio più tardi, i religiosi furono costretti ad abbandonare il monastero, a causa di carestie e pestilenze che affliggevano il territorio e per via dell’aspro conflitto tra Scaligeri e Carraresi, che stava mettendo a ferro e fuoco la regione.
Nel 1408 la proprietà del monastero e dei suoi possedimenti venne ceduta da papa Gregorio XII ai monaci Camaldolesi della Chiesa di San Michele di Murano, sotto il cui controllo conobbe un periodo di straordinaria prosperità. Il monastero acquisì il titolo di “abbazia” e venne ulteriormente ampliato: la vecchia chiesa, distrutta da un incendio, venne ricostruita a navata unica, mentre il monastero venne dotato di quattro chiostri, una foresteria, una stalla e una grande biblioteca. Venne anche istituita una Scuola per la formazione dei novizi.
Alla fine del Seicento per volontà di papa Alessandro VIII, l’Abbazia di Santa Maria delle Carceri venne soppressa per poter concentrare maggiori risorse economiche nella costruzione del Seminario Maggiore di Padova. La proprietà venne venduta all’asta alla famiglia bergamasca dei Conti Carminati e iniziò così la fase del suo inesorabile declino, fino alla progressiva vendita di gran parte dei terreni e degli immobili.
Il tour presso il complesso dell’Abbazia di Santa Maria delle Carceri prevede la visita alla chiesa e al suo battistero, ai chiostri, alla biblioteca, alla foresteria e ad altre strutture annesse.