Il percorso museale, che ha sede nella cinquecentesca Villa Contarini, Venier, Emo Capodilista, si sviluppa in due sezioni: al piano terra si trova il Museo della Shoah (o Luogo della Memoria della Shoah), mentre il primo piano ospita il Museo del Paesaggio.
Nel dicembre del 1943 la villa, situata ai margini dei Colli Euganei, fu requisita dai repubblichini di Salò e utilizzata come piccolo campo di concentramento, per la detenzione degli ebrei delle province di Padova e Rovigo. Fino al luglio del 1944 vi vennero detenute fino a 60 persone.
Il 17 luglio di quell’anno, infatti, gli ebrei allora presenti (47 in tutto) vennero prelevati dai tedeschi, incarcerati a Padova per essere poi trasferiti nella risiera di San Sabba a Trieste ed essere infine deportati nel lager di Auschwitz-Birkenau in Polonia.
Il campo di concentramento di Vo’ fu così piccolo che, all’interno del Museo della Shoah, se ne racconta la storia presentando nomi e cognomi di tutti i detenuti e quelli della maggior parte dei carcerieri. Il percorso espositivo si snoda all’interno delle cucine utilizzate dagli internati, con pannelli che descrivono il dramma vissuto, cui si aggiungono testimonianze fotografiche e documentarie sulla storia generale della Shoah (tra queste, si ricorda il Cronicon parrocchiale, un piccolo diario scritto di proprio pugno dall’allora parroco di Vo’).
Al piano nobile della villa ha invece sede il Museo del Paesaggio, che custodisce una ricca collezione di mappe antiche del territorio.