La sontuosa villa che si affaccia su una piazza di forma circolare, è composta da un corpo centrale e da due grandi ali laterali con balaustre e statue. La presenza, sul basamento del corpo centrale della villa, della data 1546 impressa probabilmente da un lapicida che lavorava anche in altri edifici progettati da Andrea Palladio, hanno indotto la critica ad attribuire la paternità dell’edificio al famoso architetto vicentino.
Alla metà del Seicento, Marco Contarini ampliò la villa, modificandone la facciata e le due ali. Il complesso venne poi rimaneggiato nel Settecento e durante tutto il secolo successivo. Ciò che rende unica la villa all’interno del panorama architettonico della zona è la profusione degli apparati decorativi: il barocco è qui enfatizzato, come dimostra ad esempio la lunga fila di telamoni che sostengono le mensole di basamento della serie di statue del terrazzo.
Per quanto riguarda gli interni merita di essere ricordata la “Sala a chitarra rovesciata”, che impegna il vano centrale del palazzo, caratterizzata da un’acustica perfetta. Del resto, la passione del Contarini per la musica lo portò a divenire collezionista di strumenti; tuttavia la raccolta è stata dispersa assieme a tanti altri tesori della villa. Fuori dal comune è anche la Galleria delle Conchiglie, interamente tappezzata da disegni geometrici realizzati appunto utilizzando vere conchiglie, pietre laviche e semi. La ricca decorazione è completata da affreschi e tele, i cui soggetti danno spesso i nomi alle diverse stanze.
Il vasto parco adiacente alla villa, che si estende per oltre 40 ettari comprende fontane, peschiere, aree boschive, viali, radure prative, alberi secolari, un orto botanico, una montagnola con la grotta adibita a ghiaccia, un piccolo lago con la statua del Cristo delle Acque, opera di Leonardo Bistolfi, sull’isola al centro.