Il Santuario della Beata Maria Vergine di Tessara si trova in un’area periferica del comune di Curtarolo, nelle immediate vicinanze di un’ansa fluviale del Brenta. La data di edificazione della chiesa è ignota, ma è certo che il titolare del culto fosse originariamente Sant’Egidio. Probabilmente l’edificio era inizialmente legato a un vicino monastero benedettino duecentesco, distrutto poi da Ezzelino da Romano durante le sue scorrerie in territorio veneto. Attorno al Quattrocento, per volere di papa Giulio II, la gestione della chiesa venne affidata alle monache del monastero benedettino di Santa Croce della Giudecca a Venezia, che controllavano e amministravano anche la chiesa di Santa Maria di Non. Nella metà del Cinquecento, la chiesa di Santa Maria di Tessara venne abbandonata poiché quella di Santa Maria di Non, nel frattempo diventata parrocchiale, assorbiva gran parte delle risorse economiche nella disponibilità delle monache.
Nel 1602, a seguito della sua visita pastorale, Marco Cornaro, vescovo di Padova, ordinò che fossero eseguiti tutti i lavori di restauro necessari affinché la piccola chiesa, caduta ormai in rovina, ritornasse pienamente agibile. Nel 1614, dopo una sua seconda visita presso l’edificio, che versava ancora in pessime condizioni, il vescovo ne ordinò l’interdizione fino all’effettivo termine di tutti i lavori. Sempre per volontà del vescovo, venne realizzata una nicchia lungo il lato nord, per accogliere la statua della Madonna che era posta sull’altare e al suo posto fece collocare quella di Sant’Egidio, l’originario titolare della chiesa. Nonostante ciò, è ancora oggi al culto mariano che si deve la fama e la frequentazione di questo luogo di culto. Continui lavori di restauro e ampliamento della chiesa vennero condotti a partire dal 1600 fino a oggi.