Questo particolare museo è ospitato all’interno di una casa colonica, restaurata con attenzione filologica. Si tratta di un’ampia e ricca collezione di bottoni d’epoca, frutto di una raccolta trentennale che conta 3.500 esemplari provenienti non solo dall’Italia ma anche da altri Paesi (in particolare Francia, Inghilterra e America), relativi a un periodo di tempo che va dal XVII secolo al 1970.
Il materiale esposto, corredato da spiegazioni e immagini, costituisce una testimonianza storica e di costume: in molti casi i bottoni sono espressione di un’arte minore, che riflette tuttavia i gusti stilistici e le mode di un determinato periodo storico. Quanto mai diversi sono, ad esempio, i materiali con cui i bottoni erano confezionati nelle varie epoche: legno, osso, corno, pelle, semi, tartaruga, ferro, ottone, argento, rame, madreperla, vetro, porcellana e plastica. La preziosità del materiale e la qualità della fattura di questi oggetti erano direttamente legate al ceto sociale dell’acquirente, caratteristiche che tendono ad appiattirsi con la graduale diffusione della produzione meccanica e industriale, a progressivo danneggiamento dell’artigianato. Nel museo è possibile ammirare, per esempio, grandi bottoni luccicanti e perle d’acciaio che facevano brillare eleganti abiti maschili del Settecento (le dame non usavano bottoni all’epoca!), bottoni francesi da caccia con immagini a tema, 999 bottoncini americani dell’Ottocento in vetro lavorato, bottoni realizzati a Murano (a murrine, a micromosaico o dipinti sottovetro, risalenti al XVIII secolo), bottoni in metallo della fine dell’Ottocento con personaggi di opere teatrali o storici, o ancora bottoni francesi eseguiti a smalto su rame e usati negli anni Cinquanta.