La villa venne fatta costruire nel 1492 per conto di Giovanni Andrea Da Quinto, un piccolo borghese dedito al commercio della lana, che alcuni anni prima aveva acquistato vari terreni nel territorio di Carmignano: si trattava infatti di un’area irrigata da corsi d’acqua e con grandi pascoli, adatta a sostenere l’allevamento ovino. L’edificio, costruito probabilmente rimaneggiando i resti dell’antico castello di Carmignano distrutto nel XIII secolo, era affiancato da barchesse e strutture per i lavoranti e assolveva per lo più a funzioni pratiche di tipo economico-agricolo. La villa era circondata da un ampio cortile merlato, attraversato da un ramo del canale appositamente deviato per le operazioni di lavaggio della lana all’interno del circuito produttivo.
Nel 1520 la dimora venne venduta alla famiglia Grimani, che trasformò gran parte dei pascoli circostanti in zone adatte alla coltura del riso, con la conseguente sistemazione dei canali; è in questo periodo che si data la trasformazione della facciata meridionale (in origine secondaria e rivolta sulla corte interna) in lato principale, a seguito della costruzione della strada che collegava Vicenza a Treviso attraverso Cittadella.
Agli inizi del Settecento il complesso passò sotto la gestione della famiglia Manin, cui succedettero dopo poco i Giustinian. Per tutto l’Ottocento nella villa si avvicendarono diversi proprietari – i Vancenati, i Borelli e i Cerato – fino a quando Paolo Camerini smembrò la tenuta vendendo parte dei terreni. Il nucleo centrale, comprensivo degli edifici residenziali e produttivi, venne acquisito nel 1934 da Giuseppe Girardi.