Il complesso, eretto verso la fine del Cinquecento, è composto da un corpo abitativo, dagli annessi rustici (collegati al corpo padronale tramite volumi più tardi), dalla cappella dedicata all’Immacolata Concezione, dal parco, da una grotta artificiale e da un capitello parimenti dedicato al culto mariano; il tutto è racchiuso da un muro di cinta settecentesco.
La villa, a pianta quadrata e tradizionalmente tripartita, presenta in facciata un portale d’ingresso archivoltato con mascherone in chiave di volta di pregevole fattura; al centro, l’edificio è coronato da un timpano triangolare, sormontato a sua volta da tre statue acroteriali. Gli interni presentano decorazioni parietali tardo settecentesche, pavimenti in terrazzo alla veneziana, tre camini in breccia e un quarto (del XVI secolo) decorato da volute.
I corpi rustici, posti ai lati della villa, sono sistemati a formare un volume a “U”: si articolano su due piani, raggiungendo tuttavia una quota leggermente inferiore rispetto al corpo padronale. Il parco è molto ampio e, mancando una precisa impostazione progettuale alla base, gli arredi scultorei – databili dal 1300 al 1800, tra cui vale la pena ricordare una statua di Ercole con il leone e una di Flora a grandezza naturale – non sono collegati a specifici percorsi con punti focali. La grotta artificiale, posta nella parte orientale accanto alla recinzione, era un tempo utilizzata come ghiacciaia; su di essa si imposta un belvedere: si tratta di un edificio eclettico, simile a un pergolato, cui si accede tramite una rampa.
La cappella, con doppio accesso di cui uno aperto al pubblico dalla strada e uno privato dalla villa, conserva al suo interno una pala d’altare tardo settecentesca, oggetto di varie e maldestre ridipinture.