All’interno della barchessa orientale di Villa Contarini sono esposti una serie di reperti epigrafici greci e latini, raccolti nel 1700 nel “Museo Naniano” costituito nella Villa Pagani di Legnaro e poi trasferiti a Piazzola sul Brenta agli inizi del 1900 dagli allora proprietari Camerini. Parte della collezione venne tuttavia dispersa dopo la Seconda Guerra Mondiale, anche a causa del pesante stato di abbandono in cui versava la villa. Negli anni Settanta, grazie ai lavori di restauro e catalogazione, si riuscì a recuperare buona parte del materiale perduto e a renderlo nuovamente fruibile al pubblico. La raccolta è formata da iscrizioni onorarie, votive, sepolcrali e pubbliche, di provenienza ed epoche diverse. Si tratta perlopiù di reperti provenienti dalle isole greche dello Ionio (come Corfù) e dal Peloponneso meridionale, portati a Venezia durante la dominazione in Oriente della Serenissima e raccolti nel corso dei secoli dai collezionisti di nobili famiglie veneziane e padovane. Tra le iscrizioni greche un buon nucleo è costituito da testi funerari e onorari, e si segnala anche un decreto ateniese della fine del II secolo a.C. Tra le iscrizioni latine, più numerose, si trovano stele funerarie, un cippo confinario, testi votivi incisi su diversi supporti, testi onorari, iscrizioni sacre a varie divinità. Uno dei reperti epigrafici più noti del III secolo d.C., proveniente dalla città di Arbe (Croazia), ricorda Giulia Domna, la moglie dell’imperatore Settimio Severo, indicandola come “madre degli accampamenti”. Sono inoltre presenti alcuni tubi in trachite, probabilmente pertinenti a un acquedotto di epoca romana.
Museo Lapidario greco-romano presso Villa Contarini
Via Luigi Camerini, 1 PIAZZOLA SUL BRENTA
Lat. 45.544174 Long. 11.785268