Il complesso, costruito tra il 1630 e il 1650 da Antonio Renier, ha sviluppo longitudinale ed è composto dalla villa padronale e da un corpo di altezza inferiore dove si trovano le stanze di servizio. Nella corte interna, cui si accede attraverso un ampio portale ad arco, si erge la barchessa. La villa si affaccia su un piccolo giardino, recintato da un muro, ripartito in aiuole e decorato da statue mitologiche. L’edificio ha pianta quadrangolare e si eleva, al di sopra di uno zoccolo dove sono le cantine, per due piani più le soffitte. Al piano nobile, in corrispondenza del salone passante, si apre una trifora archivoltata retta da colonnine con capitello ionico e poggiata su di un balcone a colonne e pilastri. La decorazione degli interni risale all’Ottocento, quando la dimora divenne di proprietà della famiglia Cavalli; merita di essere menzionata la Stanza degli Specchi, caratterizzata appunto da ampi specchi alle pareti incorniciati da stucchi e alternati a campiture in marmorino. Il salone centrale al piano nobile conserva uno splendido solaio ligneo decorato. In un’altra stanza affacciata alla corte interna, la parte alta delle pareti è decorata con illustrazioni e citazioni di proverbi latini.
La barchessa, piuttosto imponente, si apre in 13 arcate rette da pilastri, cui sono poggiate lesene con capitello dorico: era originariamente utilizzata come deposito di attrezzi e granaio; l’aia, poco discosta e ancora in loco, è lastricata in trachite a ricordare la funzione agricola originaria dell’impianto. La villa ospita oggi un ristorante in cui sono organizzati eventi e ricevimenti.